20 . 10 . 2020 Corporate

Il virus cambia i trasporti internazionali

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Meno traffici marittimi, nuove rotte via mare, più treni.
Meno traffici marittimi, nuove rotte via mare, più treni. In poche parole, è così che Covid-19 ha influenzato la logistica europea e italiana verso l'Estremo Oriente, soprattutto nella prima metà del 2020. Due effetti principali emergono sostanzialmente dall'impatto del Covid-19: la rivalutazione della principale rotta marittima ottocentesca attraverso il Canale di Suez, preferendo circumnavigare l'Africa, e l'aumento dei treni a lunga percorrenza tra Europa e Asia. 

La sostituzione del passaggio attraverso il Canale di Suez con la rotta lungo il Capo di Buona Speranza è stata principalmente dovuta al più lungo tempo a disposizione per spedire le merci - come conseguenza della riduzione degli spazi in magazzino e della sofferenza delle catene di fornitura - e al minor costo del carburante, che rendeva una settimana in più di transito più economica rispetto ai costi di navigazione del Canale di Suez. Questo è stato un evento inaspettato, destinato a finire, dicono gli esperti.

I treni a lunga percorrenza, invece, non sono destinati a essere un "fuoco di paglia". C'è stato un enorme aumento dei treni tra Europa e Asia da marzo a maggio, in particolare tra Italia e Cina. Un aumento dovuto all'impossibilità di utilizzare vettori aerei, alla riduzione della presenza umana nelle operazioni di trasporto durante il blocco, al passaggio merci più veloce alle frontiere via treno che via nave. Il risultato è di lunga durata: i treni tra le zone industriali del Nord Italia e Cina, tra Germania e Cina o Polonia e Cina saranno ulteriormente sviluppati e consolidati nel medio termine, grazie agli investimenti previsti nel settore ferroviario lungo la Via della Seta e ai nuovi collegamenti ferroviari nella Russia orientale.
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